Al punto 5 del DPCM del 24 Ottobre viene riportato “È fatto obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti”.
Ma come faccio a capire qual è il numero massimo di persone che posso far accedere al mio locale?
In molti ci hanno riferito di una prassi, che sembra essere diventata comune, per la quale si quantifica l’indice di affollamento in 1 persona per ogni 13,3 mq. Da dove arriva questo riferimento? Si basa su uno dei pochi riferimenti che leggiamo negli allegati al DPCM (l’11 – misure per gli esercizi commerciali), dove leggiamo:
[…] b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. […]
Da qui, 3 persone per 40 metri quadri. E quindi 40 diviso 3 = 13,3. Può essere un riferimento da utilizzare, ma riteniamo possa essere soggetto a diverse interpretazioni e ipotesi.
Un’altra interpretazione, specifica per i locali ristorazione, considera il numero massimo di persone per tavolo (4, con il presente DPCM) moltiplicato per il numero di tavoli opportunamente distanziati.
Crediamo invece che la risposta più corretta debba essere: “dipende“. Da cosa? Dalla tipologia di attività, di cliente, di struttura.
Da qui l’importanza di lavorare su un protocollo personalizzato e proprio, nel quale sulla base di considerazioni specifiche venga definito il numero massimo di affollamento. Esiste un’unica regola da considerare: garantire il distanziamento sociale di 1 metro.
Quello che vi consigliamo è di considerare la superficie calpestabile e di simulare la presenza di pubblico nel vostro locale. Potreste:
– posizionare segnaletica orizzontale con il posizionamento delle persone per garantire il distanziamento;
– con una clientela non mobile si potrebbe valutare di quantificare in 0,25 l’indice di affollamento (una persona ogni 4mq di superficie calpestabile, al netto di arredo e impedimenti);
– valutare in modo diverso gli open-space dagli uffici o ambienti delimitati (si potrebbe pensare di gestire ogni spazio delimitato come uno spazio a sé e individuare il numero massimo di persone che possono accedere a quello specifico locale);
– valutare la presenza o meno di barriere divisorie che farebbero aumentare l’indice di affollamento.
Sulla base di questi accorgimenti, una volta quantificato il numero massimo di persone che contemporaneamente possono accedere al locale, scaricate qui il fac-simile di cartello da utilizzare, e affiggetelo all’ingresso.
Metro alla mano… mezzo, via!