Lettera ai lavoratori per una efficace convocazione a partecipare alla formazione
In alcuni frangenti, sempre più rari, ci siamo trovati in una situazione in cui solo una percentuale bassa di lavoratori partecipasse con piacere e ai corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro. Vogliamo quindi condividere una comunicazione che utilizziamo per avvicinare i partecipanti alla materia.
Buongiorno a tutti,
in merito ai corsi sulla sicurezza relativi al D.Lgs. 81/08, per i quali vi sta arrivando informativa, vogliamo far presente che non c’è solo la formazione in gioco, ma molto di più.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, sulle quali ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
Come potete farlo? Ci sono diversi modi:
- Contribuendo, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti;
- osservando le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
- utilizzando correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e miscele pericolose, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
- segnalando immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di protezione, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui veniate a conoscenza
- partecipando ai programmi di formazione e di addestramento organizzati.
Perché questa comunicazione? Perché vogliamo ricordarvi che non ci sono solo obblighi di legge, ma prima di tutto comportamenti proattivi da parte di ogni soggetto.
Non esiste una definizione ufficiale della cultura della sicurezza, tanto richiamata dopo un evento tragico, quando è necessario pensare a quello che è accaduto: possiamo intenderla come la modalità con la quale l’impresa o l’azienda affronta il problema della sicurezza sul lavoro.
È quell’insieme di convinzioni, atteggiamenti, modi di fare, valori che sono condivisi da tutti gli attori che costituiscono l’azienda. Sostanzialmente è il modo in cui quell’azienda fa sicurezza, ed è quindi diversa per ognuno.
Se non vogliamo che la cultura della sicurezza resti un’immagine fantomatica, dobbiamo dire chiaramente che la cultura non è alternativa alle regole, ma è l’imprescindibile fondamento delle regole e delle sanzioni, cioè: le regole e le sanzioni sono gli strumenti che servono la cultura della prevenzione di una società intera, non di una singola impresa.
Messaggio del Presidente Mattarella al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Calderone
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, il seguente messaggio:
«In occasione dell’avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro desidero porgere un caloroso saluto a tutti i partecipanti.
Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza.
Lavorare non è morire.
Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro.
I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza.
La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro.
A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione.
Faccio appello alle vostre intelligenze e al vostro impegno per contrastare una deriva che causa troppe vittime. Anche da voi e dalla vostra attività dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie.
Mentre rivolgo ai nuovi ispettori tecnici il mio incoraggiamento, ringrazio gli ispettori già in servizio – che ogni giorno si spendono per intercettare le irregolarità in materia di sicurezza e garantire l’applicazione delle regole – e formulo a tutti i migliori auguri di buon lavoro».
Sergio Mattarella
Roma, 12/09/2023