La verifica degli impianti elettrici è una delle fasi che hanno lo scopo di accertare la sicurezza e la funzionalità dello stesso e ci aiuta a prevenire, tra gli altri, il rischio elettrico e incendio.
La verifica si può articolare nelle seguenti fasi:
- l’esame a vista (ispezione visiva)
- l’esecuzione di prove (organismo abilitato)
- esami strumentali preventivi
Esame a vista
L’esame a vista (che può essere ordinario o approfondito) deve accertare che i componenti elettrici, che sono parte dell’impianto fisso, siano:
a) conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative norme (mediante l’esame di marcature, di certificazioni o di informazioni del costruttore)
b) scelti correttamente e messi in opera tenendo conto delle istruzioni del costruttore e della documentazione di progetto;
c) non visibilmente danneggiati o difettosi, in modo tale da compromettere la sicurezza.
L’esame ordinario è un’operazione che identifica, senza l’uso di utensili o di mezzi di accesso, quei difetti dei componenti elettrici che sono evidenti allo sguardo, che possono essere mancanza di ancoraggi, connessioni interrotte, involucri rotti, assenza o non corrispondenza dei dati di targa, ecc.
L’esame approfondito è un’ operazione che può essere effettuata in aggiunta al precedente esame e identifica tutti quei difetti, quali l’errata installazione, le connessioni non effettuate, i morsetti allentati ecc. che possono evidenziarsi soltanto usando degli attrezzi. L’esame a vista approfondito richiede normalmente l’accesso ai componenti e può essere necessario in funzione:
– dello stato di conservazione dell’impianto (accuratezza delle manutenzioni, addestramento e/o esperienza del personale, esistenza di modifiche o manipolazioni non autorizzate, manutenzioni non appropriate effettuate non seguendo le raccomandazioni del costruttore, vetustà dell’impianto e dei relativi componenti, ecc.);
– delle condizioni ambientali (esposizione ad ambienti corrosivi, a prodotti chimici, possibilità di accumulo della polvere o sporcizie, possibilità di ingresso di acqua, esposizione a eccessiva temperatura ambiente, possibilità di guasti meccanici, esposizione a vibrazioni, ecc. );
– della gravosità dell’uso (ore di funzionamento al giorno, numero di giorni per anno, ecc.);
– della qualità della documentazione esibita
Esecuzione di prove: la verifica degli impianti da parte di Organismi abilitati
Si tratta dell’effettuazione di misure e altre operazioni, mediante le quali si accerta l’efficienza e la sicurezza dell’impianto elettrico (la misura comporta anche l’accertamento di valori, mediante appropriati strumenti di misura, cioè valori non riscontrabili con l’esame a vista).
Le prove e le misure possono essere eseguite su un campione rappresentativo di punti, scelti a discrezione del verificatore, quando gli impianti siano installati in ambienti simili o con tipologia ripetitiva e/o quando i componenti utilizzati siano uguali. Il campione scelto deve essere significativo e deve tenere conto della conduzione degli impianti, della vetustà, dello stato di manutenzione, delle influenze esterne cui sono sottoposti i componenti e del livello di rischio correlato. L’esame a vista e le prove devono essere condotti con il supporto dell’assistenza tecnica messa a disposizione dal committente (preposto del committente alla verifica).
A conclusione della verifica dovrà essere redatto a cura del verificatore il Verbale di verifica (Vv) con il relativo Rapporto di verifica (Rv). Il Rapporto di verifica è parte integrante del verbale di verifica, che deve contenere, tra le altre cose: indicazione sintetica circa le prove e misure eseguite con i risultati ottenuti; presenza o meno della dichiarazione di conformità ai sensi della legge 46/90; presenza o meno di progetto in relazione alla tipologia dell’impianto; esito della verifica; descrizione delle non conformità riscontrate in caso di esito negativo; nome del verificatore che ha effettuato la verifica per conto dell’Organismo abilitato o dell’ente pubblico preposto.
Esami strumentali preventivi: la termografia
La termografia è una tecnica d’indagine non invasiva, basata sulla raccolta di immagini nell’infrarosso da cui si possono ricavare le temperature superficiali di un corpo (dell’impianto elettrico).
Conoscere la temperatura dei componenti dell’impianto e soprattutto le differenze tra vari punti permette di individuare possibili guasti e/o anomalie e quindi monitorare lo stato di salute di un impianto. In questo modo si potrà intervenire chirurgicamente sui problemi aiuta a massimizzare l’affidabilità e la sicurezza degli impianti, evitando costi per fermi produttivi inaspettati e riducendo il rischio di incendi.
La termografia, da un paio d’anni, è anche un intervento riconosciuto per l’acquisizione di punteggio per la domanda di riduzione del tasso medio di tariffa per la prevenzione, ovvero il premio annuale che le aziende pagano a tutela dei lavoratori (approfondisci qui come poter richiedere lo sgravio con il modello OT23). Chiedici informazioni per fotografare lo stato i salute del tuo impianto!