Quali sono gli obblighi in materia sicurezza sul lavoro in seguito all’installazione di impianti fotovoltaici
Gli Impianti Fotovoltaici NON costituisce attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi. L’installazione di tali impianti costituisce, tuttavia, una modifica significativa ai fini del rischio incendio. Il datore di lavoro dovrà quindi procedere con un aggiornamento della valutazione del rischio incendio o la verifica della conformità antincendio (CPI).
L’installazione di un impianto fotovoltaico può comportare per l’attività servita, in funzione delle caratteristiche elettriche, costruttive e delle modalità di posa in opera, un aggravio del preesistente livello di rischio di incendio. Nel valutare tale eventuale «aggravio di rischio» devono essere presi in considerazione alcuni aspetti per consentire l’individuazione degli adempimenti previsti all’art. 4, comma 6, del D.P.R. n. 151/2011.
Dovrà essere acquisita la dichiarazione di conformità di tutto l’impianto fotovoltaico e non delle singole parti, ai sensi del D.M. 37/2008 (per impianti con potenza nominale superiore a 20 kW si faccia riferimento alla Circolare M.I. Prot. n. P515/4101 sott. 72/E.6 del 24 aprile 2008). Periodicamente e ad ogni trasformazione, ampliamento o modifica dell’impianto dovranno essere eseguite e documentate le verifiche ai fini del rischio incendio dell’impianto fotovoltaico, con particolare attenzione ai sistemi di giunzione e di serraggio.
Gli aspetti da considerare nella valutazione rischio incendio legata all’installazione di un impianto fotovoltaico
Gli aspetti da prendere in considerazione sono, tra gli altri, i seguenti:
- interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione come, ad esempio, l’ostruzione parziale/totale di traslucidi, impedimenti per l’apertura degli evacuatori;
- ostacolo alle operazioni di raffreddamento o estinzione di tetti combustibili;
- modalità di propagazione dell’incendio in un fabbricato delle fiamme all’esterno o verso l’interno del fabbricato (presenza di condutture sulla copertura di un fabbricato suddiviso in più compartimenti, modifica della velocità di propagazione di un incendio in un fabbricato mono compartimento);
- sicurezza degli operatori addetti alla manutenzione.
- L’installazione dovrà essere eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato. Tale condizione si ritiene rispettata qualora l’impianto fotovoltaico, incorporato in un’opera di costruzione, venga installato su strutture ed elementi di copertura e/o di facciata incombustibili o con l’interposizione tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio, di uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 ed incombustibile.
L’ubicazione dei moduli e delle condutture elettriche dovrà inoltre sempre consentire il corretto funzionamento e la manutenzione di eventuali evacuatori di fumo e di calore (EFC) presenti, nonché tener conto, in base all’analisi del rischio incendio, dell’esistenza di possibili vie di veicolazione di incendi (lucernari, camini, ecc.). In ogni caso i moduli, le condutture, gli inverter, i quadri ed altri eventuali apparati non dovranno essere installati nel raggio di 1 m dagli evacuatori di fumo.
Quali sono le principali cause di incendio in un impianto fotovoltaico
Per lo spegnimento di un incendio in un impianto fotovoltaico è necessario agire sul pulsante di sgancio elettrico generale del fabbricato e del fotovoltaico. In ogni caso occorre richiedere l’intervento dei VVF. Inutile provare a spegnere le fiamme con l’acqua che non è idonea per questo tipo di incendio. Il rischio, per gli stessi VVF, è quello di rimanere folgorati, in quanto l’impianto, seppur scollegato dalla rete elettrica, continuerà a produrre scariche elettriche. Per limitare i casi di incendio è opportuno conoscere quali siano i più frequenti rischi di incendio, che sinteticamente sono riconducibili a difetti di installazione, qualità dei componenti, invecchiamento dei materiali, difetti o assenza di manutenzione, danneggiamenti (eventi meteo o urti). Ecco le principali:
- innesco da batterie di accumulo
- innesco da guaina del tetto
- arco elettrico come conseguenza delle elevate tensioni in gioco. L’arco elettrico può innescare il materiale sottostante fino a sviluppare l’incendio anche in ore notturne. L’arco elettrico può svilupparsi all’interno del pannello per difettosità delle saldature tra cella e cella, per ossidazione, a seguito di perdita di ermeticità del pannello o per errata collocazione dei pannelli o per scarsa manutenzione.
- “hot spot”, ovvero il riscaldamento localizzato a causa di differenze costruttive fra i pannelli in fase di fabbricazione oppure perché una parte del campo si trova in ombra, o anche semplicemente per incuria o scarsa manutenzione con conseguente oscuramento delle celle fotovoltaiche.
Anche le perdite di isolamento dei cavi, possono generare scariche di perforazione, nei tratti ad angolo retto su protezioni in lamiera con “effetto spigolo” oppure per fattori di riempimento non rispettati. - inneschi nelle “string box” (quadri di stringa), dovuti a fenomeni di surriscaldamento (oltre 80°) per scarsa ventilazione, errata installazione presenza di acqua all’interno degli stessi, per errori costruttivi o di installazione come il posizionamento dei quadri alla fine della falda del tetto, o il basso grado di protezione IP dei quadri di stringa o per incuria e scarsa manutenzione.
- inverter che può surriscaldarsi (e spesso non è collegato all’impianto di messa a terra), e se il suo sistema di raffreddamento non è stato correttamente dimensionato, può costituire fonte di innesco.
Problematiche e cause di incendio di colonnine ricarica per auto elettriche
Anche le colonnine di ricarica per auto elettriche NON costituiscono attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi. L’installazione di tali impianti costituisce, tuttavia, una modifica significativa ai fini del rischio incendio. Il datore di lavoro dovrà quindi procedere con un aggiornamento della valutazione del rischio incendio. Le normative di riferimento sono meno dettagliate; si fa ad oggi riferimento alla Circolare M.I. 2/2018: “Linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici”.
Le principali problematiche sono riconducibile a:
- Possibilità di innesco di archi elettrici, dovuti a perdita di isolamento.
- Possibilità di surriscaldamenti localizzati delle celle dei moduli, dovuti a difetti di costruzione o conseguenti a danneggiamenti.
Anche in questo caso le cause dipendono spesso da difetti di installazione, qualità dei componenti, invecchiamento dei materiali, difetti o assenza di manutenzione, danneggiamenti. Per quanto riguarda le misure di prevenzione specifiche si ricorda di:
- Limitare la probabilità di costituire causa di incendio o di esplosione
- Limitare la propagazione di un incendio all’interno degli ambienti
- Non rendere inefficaci le altre misure antincendio, es. compartimentazione
- Consentire agli occupanti di lasciare gli ambienti in condizione di sicurezza
- Consentire alle squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza
- Essere disattivabili, o altrimenti gestibili, a seguito di incendio
Armonia è a disposizione per una prima consulenza e per l’adeguamento documentale, con la redazione della valutazione del rischio incendio o con la comunicazione di modifica dell’impianto nel caso in cui l’azienda sia sotto prevenzione incendi.
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